Che cos’è il marketing internazionale?

Comprendere le sfide dell’espansione oltre i nostri confini

Avete un’attività di successo nel vostro mercato locale e state pensando: “Perché non conquistare il mondo?”.

Ottima idea!

Ma per esportare a livello internazionale non basta tradurre il vostro sito web e sperare nella magia. Benvenuti nell’affascinante mondo del marketing internazionale!

Come possiamo comprendere e interpretare questo concetto? E se vi dicessi che potrebbe essere il vostro passaporto per la crescita del business? Siete interessati?

Oggi, grazie in particolare alla globalizzazione e alle nuove tecnologie, non è mai stato così facile per un’azienda pensare di espandersi oltre i propri confini.
Ma per vendere un prodotto a Tokyo, Parigi o New York non basta tradurre un sito web e convertire i prezzi in valuta locale.

È qui che entra in gioco il marketing internazionale.

In questo articolo scopriremo cos’è il marketing internazionale, come si differenzia dal marketing locale e perché è una leva di crescita essenziale per le aziende che vogliono conquistare nuovi mercati.

Il marketing internazionale in breve

Torniamo alle basi: cos’è il marketing internazionale?

Questo tipo di marketing si riferisce a tutte le strategie che un’azienda mette in atto per commercializzare i propri prodotti o servizi in diversi Paesi. Si tratta di adattare la propria offerta, i propri messaggi e i propri canali di distribuzione ai vincoli di ciascun mercato.

Perché è necessario questo adattamento, rispetto all’applicazione di una strategia lambda?

Non ve lo dirò certo oggi, ma ogni Paese ha la propria cultura e le proprie abitudini di consumo, le proprie normative e il proprio adattamento alla comunicazione. Ciò che funziona in un paese può essere un vero e proprio fallimento in un altro!

La mia domanda è questa: Quando visitate un altro Paese vi comportate allo stesso modo di quando siete nel vostro Paese d’origine? Non vi conformate alle abitudini locali e non imparate dalla gente del posto?

Prendiamo McDonald’s come esempio concreto. McDonald’s adatta il suo menu alle preferenze (gusti) e alle credenze locali. In India, dove gran parte della popolazione non mangia carne di manzo, la catena di fast food offre il McAloo Tikki, un hamburger vegetariano con una frittella di patate piccante. In Francia, invece, McDonald’s ha lanciato il McBaguette. Qui i consumatori preferiscono un’offerta più gourmet. Marketing internazionale e marketing locale: qual è la differenza?

Un piccolo aneddoto per chi parla più lingue: i ricercatori hanno scoperto che il comportamento e la personalità di una persona cambiano, anche se di poco, a seconda delle lingue che utilizza.

Mi spiego meglio.

Un madrelingua francese che parla altre due lingue, per esempio l’inglese e lo spagnolo, si comporterà in modo leggermente diverso dal solito quando parla inglese e spagnolo.

Lo sapevate?

Marketing internazionale e marketing locale: qual è la differenza?

Prima di proseguire, facciamo una breve parentesi per capire la differenza tra marketing internazionale e locale.

Marketing locale: una strategia di prossimità.

Il marketing locale, come suggerisce il nome, si concentra su un singolo mercato nazionale e regionale.

L’azienda adatta le proprie azioni ai consumatori locali, tenendo conto delle loro preferenze e delle loro esigenze specifiche. Si tratta di una strategia efficace per una piccola e media impresa che vuole stabilire un solido punto d’appoggio in un paese o in una città senza alcuna ambizione di espansione all’estero.

Esempio: una panetteria in Bretagna che enfatizza le sue specialità locali e lavora solo con fornitori locali utilizza il marketing locale.

Marketing internazionale: una visione più vasta

Il marketing internazionale, invece, richiede un pensiero più globale e adattamenti più complessi. Non solo bisogna comprendere le aspettative dei consumatori stranieri, ma anche conoscere i codici culturali, le normative locali e la concorrenza internazionale.

Ad esempio, Tesla, che vende le sue auto elettriche in tutto il mondo, adatta il suo marketing alle priorità di ciascun Paese. In Norvegia, dove l’elettrificazione dei trasporti è una priorità del governo, Tesla concentra le sue comunicazioni sugli incentivi fiscali e sulle infrastrutture di ricarica. In Cina, dove il mercato automobilistico è ultra-competitivo, l’azienda si concentra maggiormente sull’innovazione tecnologica e sull’esclusività dei suoi modelli.

Le sfide del marketing internazionale

Lanciare un marchio a livello internazionale non è qualcosa che si può fare in uno schiocco di dita. Siete consapevoli delle sfide che vi attendono? Ecco solo alcune delle sfide che probabilmente dovrete affrontare:

  • Differenze culturali
    • Un messaggio pubblicitario percepito come umoristico in un paese può essere considerato offensivo altrove.
      Un esempio classico: la Pepsi ha dovuto rivedere la sua campagna in Cina dopo aver scoperto che il suo slogan “Come alive with Pepsi” era stato tradotto come “La Pepsi riporta in vita i tuoi antenati”… Ops! Mancato!
  • Normative locali
    • Ogni Paese ha le proprie leggi in materia di pubblicità, etichettatura e tutela dei consumatori. Un prodotto perfettamente conforme in Europa può essere vietato negli Stati Uniti.
  • Abitudini dei consumatori
    • In alcuni Paesi dominano i pagamenti online (come in Cina con Alipay e WeChat Pay), mentre altri rimangono legati ai pagamenti in contanti.
  • Concorrenza locale
    • Entrare in un mercato estero significa scontrarsi con operatori locali già affermati. Un esempio eclatante è il fallimento di Walmart in Germania: la cultura dell’hard-discount era già dominata da Lidl e Aldi, rendendo la catena americana non competitiva.

Perché scegliere una strategia di marketing internazionale?

Nonostante queste sfide, il marketing internazionale offre notevoli opportunità. E se siete un’azienda che vuole esportare, ignorare il marketing internazionale per applicare concetti che già conoscete sarebbe come navigare in alto mare senza bussola.

Buona fortuna 😉

In particolare, il marketing internazionale vi permette di:

  • Accesso a nuovi mercati: aumentate la vostra base di clienti e diversificate le vostre fonti di reddito. Aumentare le vendite raggiungendo un pubblico più ampio e nuovi consumatori.
  • Ridurre i rischi: può essere utile non dipendere da un unico mercato in caso di crisi economica locale. Si dice sempre che non bisogna mettere tutte le uova in un solo paniere, per paura che, in caso di caduta, qualche uovo si salvi comunque.
  • Valorizzazione del marchio: una presenza internazionale rafforza la credibilità di un’azienda. Otterrete visibilità e notorietà su scala globale.

Prendiamo ad esempio Netflix, che ha conquistato il mondo adattando il suo catalogo alle preferenze culturali di ogni Paese (con produzioni locali come “Lupin” in Francia e “La Casa de Papel” in Spagna).

Ma, come abbiamo visto sopra, questa avventura non è priva di rischi. Differenze culturali, normative locali, preferenze dei consumatori… Tutti questi fattori devono essere presi in considerazione e non devono essere scartati a priori.

Una trasformazione internazionale di successo

Il marketing internazionale è più di una semplice vendita all’estero: è una vera e propria trasformazione strategica che richiede preparazione, comprensione delle culture e adattamento costante.

A The International Path sosteniamo le aziende in questa avventura, fornendo loro un approccio strutturato ed efficace al successo internazionale.

Come lo facciamo?

Con il metodo Bridge to Global Success, un processo in quattro fasi per conquistare efficacemente i mercati europei:

  • Audit di scoperta: l’audit di scoperta è un incontro di 30 minuti durante il quale vi fornirò una panoramica del vostro ambiente, delle vostre esigenze, del mercato di riferimento e dell’analisi dei rischi che questo comporta. Questa fase è essenziale per potervi offrire un supporto e un piano su misura per la vostra attività, il vostro mercato, il vostro team e il vostro calendario.
  • Preparazione del team: la preparazione consiste in una formazione interculturale sul Paese in cui avete difficoltà o desiderate posizionarvi. Si tratta di 4 giorni di formazione faccia a faccia per il vostro team, con moduli ed esercizi. L’obiettivo è quello di rendervi autonomi internamente di fronte allo sviluppo del Paese di destinazione.
  • Installazione: questa fase prevede il rafforzamento e il monitoraggio dei team per un periodo di 3 mesi, al fine di applicare e implementare i processi discussi nella fase precedente.
  • Organizzazione: una fase conclusiva che fornisce tutte le chiavi per organizzare con successo eventi internazionali (fiere, webinar).

Per saperne di più sui nostri servizi 👉 Bridge to global success

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